Privacy su Facebook: pronta la manovra correttiva

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. SUPREMO_KING
     
    .

    User deleted


    Più che di stravolgimenti, le modifiche che saranno apportate a Facebook renderanno più facile e immediata la gestione della privacy

    Ancora un paio di settimane e le prime modifiche alle regole di gestione della privacy, in Facebook, saranno apportate. Lo ha fatto sapere direttamente Mark Zuckerberg, dopo aver ascoltato e interpretato le voci di protesta che da dall'Europa all'America, sono piovute sulle pagine del più diffuso social network della Rete.
    Le promesse sono indirizzate a quegli utenti sempre più alterati per la facilità con cui, sia da fuori, sia da dentro il sito, è al momento possibile scavare nei loro dati personali e negli album fotografici.

    A dire il vero, delle regole ci sono sempre state, ma la particolare complessità di gestione delle stesse, ha spinto gran parte degli iscritti a non utilizzarle. Su 400 milioni di iscritti d'altronde, c'è da scommettere che buona parte sia poco confidente con il mezzo informatico e altrettanto poco informata sulle delicate questioni relative alla diffusione dei dati personali.

    Le novità riguardano quindi la visibilità dei post pubblicati e la facilità con cui si può rendere privata la lista dei propri amici e delle pagine. Sarà inoltre più semplice il procedimento da seguire per impedire alle applicazioni che girano su Facebook, di accedere ai propri dati. Stesso ragionamento vale per i siti esterni come Pandora che utilizzano il nuovo Instant Personalization per ricavare i dati degli utenti.

    Detto ciò, Zuckerberg, ovvero colui che nel 2003 fondò Facebook, ha affermato di non voler andare oltre, piuttosto di attendere i primi feedback degli utenti. Nel caso in cui quanto predisposto non fosse sufficiente, si dichiara pronto a ad avviare altre modifiche.

    Chi si aspetta che di default Facebook garantisca la privacy ai suoi iscritti, resterà però deluso. Le impostazioni predefinite continueranno a essere di tipo opt-out, cioè aperte a tutti. Questo significa che un nuovo iscritto deve subito cambiare le impostazioni se vuole tutelarsi un minimo da sguardi indiscreti. Il 27enne di Palo Alto crede infatti che un sito social debba favorire la massima diffusione di informazioni e che racchiuderle tout court in una scatola virtuale sia per un social network una contraddizione in termini. In fin dei conti - va sempre ribadito - iscriversi a facebook non è un obbligo.

    Fonte: www.pcworld.it
     
    Top
    .
0 replies since 3/6/2010, 18:17   126 views
  Share  
.